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Depottare gli ombretti: il mio pensiero, tecnica e organizzazione delle mie palette componibili


Chi mi segue sulla pagina Facebook avrà notato che ultimamente mi sono data al depotting dei miei ombretti mono e delle palette pre-composte. E' un'operazione che mi ha sempre affascinato ma di cui ho avuto paura, poiché sono molto maldestra e non ho una grande manualità. Quando però lo spazio a disposizione nella mia cameretta si stava man mano riducendo ho voluto provare con alcuni ombretti della Kiko, con le palette Sleek e poi sono passata direttamente all'Electric, alla Vice 2 e alla Naked di Urban Decay per poi affrontare i loro ombretti singoli.
Oggi vi racconto la mia esperienza e il perché, a mio avviso, torna utile eliminare il packaging per avere un set personalizzabile di ombretti in refill. Vi mostrerò anche come mi sono organizzata con le mie palette componibili.


La mia seconda motivazione per il depotting è stata, oltre la crescente mole di palette, palettine e ombretti sfusi, quella di avere troppe tonalità sparse in diverse confezioni che dimenticavo di possedere qualche mese dopo l'acquisto. Dopo i primi tempi avevo accantonato la mia Naked o la Vice 2 per passare con entusiasmo al test di nuovi prodotti e questo mi dispiaceva, poiché non sono un tipo da collezione e odio avere cosmetici nei cassetti senza utilizzarli. Passare al depotting significava per me avere tutte le tonalità degli ombretti raggruppate in poche palette magnetiche, così facendo avrei avuto vita facile nei momenti in cui volevo creare un trucco e avevo bisogno di una visione d'insieme di tutti i miei colori.

Tentativo di depotting della Electric palette di Urban Decay in gran parte riuscito.
Per quanto riguarda la parte informativa sulle palette componibili, ovvero quali sono disponibili e quanti ombretti di una data marca entrano in una data palette, vi rimando all'utilissimo post di Misato.
Io voglio condividere le mie considerazioni sul risultato finale che ho ottenuto e vi voglio parlare anche delle difficoltà che ho riscontrato, perché è indubbio il rischio che voi possiate rompere la cialdina forzandola troppo e mi è anche successo di doverne ricompattare alcune che si erano solo leggermente scalfite.

La tecnica

Ho provato due tecniche per depottare gli ombretti: quella dell'accendino e quella della piastra per capelli. Sebbene all'inizio preferissi la prima, ho capito che è fattibile depottare anche con la seconda e si riduce lo spiacevole odore di plastica bruciata (depottate in ambienti aperti e respirate il meno possibile, se optate per l'accendino).
La piastra è certamente più lenta, emanando un calore meno diretto, ma il principio delle due tecniche rimane lo stesso: si scalda il fondo della confezione per sciogliere la colla che tiene salda la cialda al packaging dell'ombretto. Una volta raggiunta una temperatura molto variabile (l'esperienza vi aiuterà a capire quale) si estrae con attenzione la cialdina bollente, che verrà fatta raffreddare in modo da poterla pulire dalla colla residua e attaccare volendo un magnete o un disco di metallo sul retro (il primo se la palette è come la MAC, il secondo se usate una Zpalette o Liberty Nabla e la cialda non è metallica).
Per alcuni ombretti, come gli Urban Decay, che hanno un packaging dal fondo molto spesso il calore può non bastare e può essere necessario, una volta sciolta la plastica, bucare la confezione da dietro per far leva direttamente sul pan metallico dell'ombretto.

Quanto al depotting delle palette dipende molto da questa, ahimé. Posso dirvi che la Vice 2 e la Naked di Urban Decay sono davvero semplicissime da depottare e non necessitano di calore: vi basta un cacciavite molto sottile che entri a pennello tra la cialda e il packaging della palette e fare leva per estrarre l'ombretto. Attente solo a non forzare troppo, se vedete che state per raggiungere il punto di rottura è il caso forse di riscaldare il fondo della palette.
E' utile però depottare nella maniera meno invasiva possibile se volete riservarvi di rimettere al loro posto le cialde, difatti io ho tenuto tutti i packaging delle Urban Decay nel caso volessi cambiare idea.

Se siete interessate ad approfondire questo punto fatemi sapere in un commento, scriverò un post a parte :D

Il risultato finale

Al momento le mie palette magnetiche sono strapiene e avrei necessità di acquistarne altre per organizzare gli ombretti come vorrei, però vi mostro comunque il risultato che ho ottenuto ad oggi.



Nella mia Zpalette rosa ho inserito tutti gli ombretti MAC e Makeup Geek che possiedo e che ovviamente non hanno avuto bisogno di dover essere depottati. Dai primi però ho rimosso il magnete attaccato alle cialdine perché le Zpalette hanno già il fondo magnetico (a differenza delle palette MAC) e l'ho sostituito con un adesivo tondo metallico della marca Zpalette: così facendo le cialde risultano più salde alla palette al pari dei Makeup Geek.
La riga in basso è formata da buona parte degli ombretti dell'Electric palette che, come vedete, sono di diametro inferiore. In compenso le cialde sono metalliche e, una volta depottate, possono essere facilmente inserite nelle Zpalette.



Nella Zpalette gialla vedete tutti gli ombretti Inglot. Trovo davvero intelligente produrre cialde rettangolari (no, non sono quadrate), ottimizzano lo spazio tra un ombretto e l'altro a differenza di quelle tonde.
Gli ombretti Inglot sono fatti per essere inseriti nelle loro palette Freedom System ma io preferisco riporli nelle palette magnetiche perché sono meno ingombranti e posso sollevare con facilità la cialda per controllarne il numero dietro. Sono metallici e pertanto vengono facilmente attratti dal fondo magnetico.
La cialda tonda è un altro ombretto dell'Electric che non sono riuscita a sistemare altrove per mancanza di spazio.



Nella Zpalette celeste c'è un mix tra Vice 2, Naked 1 e il dupe della Naked 2 della marca W7. Questa sistemazione mi soddisfa ancora poco perché gli ombretti dell'ultima palette non sono metallici e rimangono più o meno saldi per via dell'incastro, non essendo attratti dal magnete della palette. Oltretutto vi sconsiglio di acquistare la palette W7 (In the Buff) perché la qualità degli ombretti non è nulla di che (e sono riuscita a depottarla A MANI NUDE. Non aggiungo altro).



Nella palette componibile MAC ho sistemato i superstiti ombretti delle Sleek, le palette più rognose in assoluto da depottare perché necessitano di un processo di distruzione dell'inserto e dell'intero packaging. Le cialde poi sono talmente fragili da rompersi con un soffio. Se avete pazienza e una buona manualità vale fare un tentativo, altrimenti lasciate perdere. Gli ombretti che vedete rotti in foto, tra l'altro, si sono magicamente sbriciolati da soli dopo qualche tempo.
Vi sconsiglio anche di acquistare la palette MAC se non avete intenzione di riempirla con gli ombretti dello stesso marchio poiché, come vi dicevo, non ha fondo magnetico e dovreste perdere tempo ad aggiungere un pezzo di magnete ad ogni ombretto.


Le Liberty Twelve di Nabla le ho dedicate interamente ai loro ombretti e non nego che mi piacerebbe vedere un giorno una mega Liberty adatta per tutta la loro gamma: nemmeno una Zpalette Extra Large basterebbe a contenerli tutti. In ogni caso ho composto una palette di neutri, una più colorata e una con i rimanenti che possiedo. Sono tutti ombretti nati in formato refill a parte Lazy Days e Aurum, che avevo ricevuto in formato singolo, e poi Christine e Prerogative degli H2O.
E sì, ci sono anche degli ombretti Sleek perché non entravano nella palette MAC. E uno dell'Electric palette.



Un'altra Liberty Twelve mi serve a contenere gli ombretti mono di Urban Decay che ho depottato, una delle mie più grandi soddisfazioni. Addio packaging odioso degli ombretti UD!
Ci sono anche 3 ombretti Hean (azzurro, rosso e verde opachi) che ho dovuto depottare, poiché nel negozio fisico in Polonia venivano venduti in un packaging davvero ingombrante e non avevano refill. I due quadrati più piccoli sono di Mulac, Doc e Mr. Cake, mentre i tondi più piccoli sono dell'Electric (ancora) e la cialda più grande è Fiori d'Ombra di Neve. Il refill nero è della W7, non entrava nella palette celeste e ha trovato sistemazione qui. Insomma, è una palette ancora in stato provvisorio.


Infine, nella palette francese Nocibé ho inserito gli ombretti mono della Kiko della vecchia linea e che ho depottato con l'accendino. Erano i miei primi tentativi di depotting e non sono stata granché brava, direi che si nota. Eppure sono abbastanza semplici da estrarre.

Considerazioni

Da quando ho iniziato il depotting ho notato che riesco a sfruttare maggiormente i miei ombretti e che questi sono decisamente più pratici da portare in viaggio. In tali occasioni prendo una Liberty Twelve o Six di Nabla, a seconda dei giorni di pernottamento, e la riempio con alcune tonalità a mio gusto.
Quando devo realizzare un trucco è davvero un sollievo dover tirare fuori meno palette dai cassetti e scegliere cosa utilizzare. Avere una visione di insieme secondo me aiuta anche a non incappare nei dupe di tonalità già possedute, cosa che capita spesso se si ha un quantitativo industriale di ombretti singoli nella cassettiera.
Un altro fattore che secondo me è a favore delle palette componibili è sicuramente la possibilità di scegliere la qualità dei refill, dato che nelle palette preconfezionate è molto difficile che il 100% degli ombretti abbia alte performance.
Ultimamente ho preso il via depottando dei blush di Deborah Milano e la cipria Fit Me di Maybelline: sto tenendo tutto riposto nelle Liberty Six di Nabla perché ho terminato le palette a disposizione. Ho anche depottato gli Infinity eyeshadow di Kiko perché ho intenzione di tenerli in un'unica mega palette, una volta acquistata.

Se vi capita di rompere un ombretto durante il depotting, il che è può capitare se siete inesperte, non disperatevi. E' possibile ricompattarlo per farlo tornare quasi come nuovo, ma vi spiegherò tutto in un altro post se siete interessate (commentate per farmi sapere, mi raccomando) :D

Chi di voi come me si dà al depotting? Se no, avete intenzione di provare?