Ammetto di essere stata seriamente indecisa fino all'ultimo sul postare o meno questo articolo: della palette in questione ne ho decantato così spesso le lodi che non ero sicura vi sarebbe potuto interessare un post di approfondimento. Poi ho pensato che una recensione in più sul web - in italiano, per giunta - sarebbe potuta essere utile ed eccomi qua.
Oggi parliamo di una delle mie palette preferite di sempre: l'Editorial Brights di Viseart!
Viseart è un marchio professionale francese che si propone di creare un perfetto mix tra ingredienti organici e tecnologie moderne, con lo scopo di raggiungere un'alta pigmentazione. Che io sappia il brand ha in gamma solo palette, composte da ombretti, rossetti e fondotinta.
Quel che mi ha colpito di Viseart è l'essenzialità del loro packaging: niente fronzoli o decorazioni, il protagonista rimane il prodotto in sé. Le palette sono leggere e maneggevoli, fanno giusto da cornice alle cialde che ospitano senza eccedere. La chiusura è di plastica rigida e trasparente, perciò è facile riconoscere una palette dall'altra. Sono disegnate per un uso professionale e si nota, infilarle in borsa o in una pochette è davvero cosa da nulla, perché ingombrano pochissimo.
Le Eyeshadow Palette del brand sono composte da 12 ombretti. Le cialde sono quadrate e dal diametro di circa 25 mm, una dimensione che io trovo perfetta: né troppo grande, né piccola al tal punto da non riuscire a immergervi il pennello.
L'Editorial Brights di cui vi parlo oggi è una palette dai toni vivaci e completamente opachi. E' davvero raro trovare un prodotto del genere: il più simile che mi viene in mente è la Ultimate Shadow palette - Brights di NYX, che ho avuto modo di testare in negozio e che però non mi ha granché convinta. Per il resto si trovano in giro palette colorate che spaziano anche in range di tonalità più ampi , ma con cialde prevalentemente shimmer o satinate, oppure palette dai toni opachi e colorati ma con una gamma di ombretti più ridotta.
L'Editorial Brights, dal punto di vista della selezione colori, è semplicemente perfetta. Il bianco rende possibile creare vari mix e rendere pastello anche i toni più saturi, mentre non è presente un nero: io trovo abbastanza coerente il fatto che non ci sia, per il semplice fatto che scurendo ombretti del genere verrebbe meno il concetto di "vivacità", ma probabilmente qualcuno potrebbe sentirne la mancanza.
La qualità degli ombretti dell'Editorial Brights è... unica. Nonostante possieda molti ombretti colorati ottimi, nessuno raggiunge i livelli di Viseart.
La texture è tendenzialmente secca, ma davvero poco polverosa. Se avete presente gli ombretti Inglot, sono un po' meno asciutti di questi e trovo che si stendano con più scorrevolezza.
Il pigmento si preleva in maniera egregia e si trasferisce altrettanto bene sulla pelle, facendo uno strato sottile ma compatto. Sin dalla prima passata la pigmentazione è altissima ma, ancora più di questo, quello che colpisce di questi ombretti è la loro attitudine all'essere sfumati senza creare chiazze, né perdere di intensità: presente quando volete creare dei passaggi graduali di colore ma risulta tutto un'unica macchia? Con questa palette ho notato che non accade, si distinguono nettamente le varie sfumature e allo stesso tempo si fondono tra loro in un bellissimo gradiente.
In generale trovo che tutti gli ombretti della palette siano ugualmente pigmentati e omogenei. Mi ha davvero colpito il viola: è raro, anzi, oserei dire rarissimo trovare un ombretto viola opaco pigmentato come questo. Oltretutto mi piace un sacco il mix che si ottiene assieme al blu scuro, il risultato che ne viene fuori è perfetto per dare profondità ai makeup dai toni violacei.
Di questa palette, cosa non scontata, persino il bianco è... bianco. Lo uso spesso su tutta la palpebra prima di iniziare ad applicare del colore e aiuta a rendere il tutto più vibrante. Lo trovo anche molto utile per attenuare le sfumature quando porto troppo in alto l'ombretto, lo schiarisce senza spegnere l'intensità del colore.
Unica nota dolente della palette, ahimé, è il prezzo non proprio contenuto, che spazia tra i 60 e i 80 euro. In realtà trovo ingiusto definirla cara perché ogni ombretto contiene 2 gr di prodotto. Considerate che i refill MAC, dello stesso diametro, ne contengono 1,5 e vengono venduti a 14 € l'uno: gli ombretti dell'Editorial Brights singolarmente verrebbero tra i 5€ e i 6€, prezzo del tutto ragionevole considerata la dimensione della cialda e il suo contenuto. Insomma, l'investimento mi sembra del tutto equo (tenendo conto anche della qualità elevata per tutti gli ombretti della palette).
In definitiva, l'Editorial Brights è una palette che vi serve, punto. Penso che non debba mancare né in un kit professionale né tra i cassetti di una semplice appassionata di ombretti come me. Da quando la possiedo la sto sfruttando un sacco e, nonostante io sia piena di tonalità del genere, alla fine mi riduco ad utilizzare solo lei. Se dovete completare il vostro stash con degli ombretti opachi dai toni vivaci, ecco, io vi consiglio caldamente di fare un investimento e salire di livello con questa palette, non ve ne pentirete.
Credo che in futuro acquisterò un'altra palette del brand, nella speranza che sia altrettanto prestante: la Dark Mattes e la Basic mi chiamano troppo!
Dove comprarla?
• Love Makeup (UK) - 59,95 £ (circa 70 €)
• Beautybay (UK) - 76,80 €
• Studio 13 (ITA) - 60 €
Avete avuto modo di provare le palette di Viseart? Vi hanno colpito?
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